Che cos’è il Lansoprazolo?
Il Lansoprazolo è un farmaco appartenente alla classe degli inibitori della pompa protonica (IPP), utilizzato principalmente per trattare disturbi legati all’eccessiva produzione di acido nello stomaco. Agisce riducendo la quantità di acido cloridrico prodotta dalle cellule parietali della mucosa gastrica, favorendo così la guarigione delle lesioni e prevenendo recidive.
Grazie alla sua efficacia e tollerabilità, è uno dei principi attivi più prescritti per la gestione di patologie come il reflusso gastroesofageo, l’ulcera gastrica e duodenale e le condizioni cliniche associate all’iperacidità gastrica.
Appartenenza alla classe degli inibitori di pompa protonica (IPP)
Il Lansoprazolo fa parte della famiglia degli inibitori di pompa protonica, farmaci che agiscono in modo mirato sull’enzima H+/K+ ATPasi, noto anche come “pompa protonica”, situato sulla superficie delle cellule parietali dello stomaco. Bloccando in modo selettivo e irreversibile questo enzima, il Lansoprazolo inibisce la fase finale della secrezione acida gastrica.
Questa classe di farmaci è indicata nei trattamenti a medio-lungo termine perché offre un controllo più stabile e prolungato del pH gastrico rispetto ad altri farmaci come gli antiacidi o gli antagonisti dei recettori H2.
Differenza rispetto ad altri farmaci simili
Rispetto ad altri inibitori di pompa protonica, come omeprazolo, pantoprazolo o esomeprazolo, il Lansoprazolo si distingue per una rapida insorgenza d’azione e per un buon profilo di biodisponibilità. Viene assorbito rapidamente nel tratto gastrointestinale e raggiunge livelli plasmatici efficaci già dopo una o due ore dall’assunzione.
Un’altra caratteristica distintiva è la disponibilità in diverse formulazioni, tra cui capsule rigide e compresse orodispersibili, che ne facilitano l’assunzione anche in pazienti con difficoltà di deglutizione. Questo lo rende un’opzione versatile nella pratica clinica quotidiana.
Composizione
Il Lansoprazolo è disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche, tutte contenenti lo stesso principio attivo, ma con eccipienti variabili a seconda del formato. La composizione del farmaco è studiata per garantire un rilascio mirato e protetto del principio attivo, che deve superare indenne l’ambiente acido dello stomaco per agire efficacemente a livello intestinale.
Principio attivo: lansoprazolo
Il principio attivo responsabile dell’effetto terapeutico è il lansoprazolo, una molecola appartenente alla famiglia dei benzimidazoli sostituiti. Il lansoprazolo agisce inibendo in modo selettivo e irreversibile l’enzima H+/K+ ATPasi, bloccando così la produzione di acido nello stomaco. La quantità di principio attivo può variare in base al dosaggio del farmaco, solitamente disponibile in compresse o capsule da 15 mg e 30 mg.
Eccipienti comuni presenti nel farmaco
Oltre al principio attivo, ogni formulazione di lansoprazolo contiene una serie di eccipienti, che svolgono funzioni tecnologiche essenziali, come proteggere il principio attivo dalla degradazione acida, favorire la disgregazione del farmaco o migliorarne il gusto e la conservazione. Gli eccipienti più comuni includono:
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Saccarosio
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Amido di mais pregelatinizzato
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Carbonato di sodio
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Idrossipropilmetilcellulosa (HPMC)
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Magnesio carbonato
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Ossido di ferro (colorante, dove presente)
La presenza o meno di determinati eccipienti può variare leggermente in base alla casa produttrice e al tipo di formulazione, inclusi i farmaci generici.
Formati disponibili
Il lansoprazolo è comunemente commercializzato in capsule rigide gastroresistenti e in compresse orodispersibili. Le capsule rigide contengono microgranuli gastroresistenti che permettono al principio attivo di raggiungere l’intestino senza essere inattivato dall’acidità gastrica. Le compresse orodispersibili, invece, si sciolgono in bocca senza bisogno d’acqua, rendendo l’assunzione più agevole per pazienti con difficoltà di deglutizione.
Entrambe le formulazioni sono studiate per garantire una biodisponibilità ottimale e una protezione adeguata del principio attivo fino al sito di assorbimento. La scelta tra un formato e l’altro dipende dalle esigenze specifiche del paziente e dalle indicazioni del medico.
Come assumere il Lansoprazolo?
L’assunzione corretta del lansoprazolo è fondamentale per garantire l’efficacia del trattamento e ridurre al minimo eventuali effetti indesiderati. Il farmaco deve essere preso seguendo le indicazioni fornite dal medico o riportate nel foglietto illustrativo, tenendo conto della forma farmaceutica utilizzata e della patologia da trattare.
Modalità di somministrazione
Il lansoprazolo si assume per via orale e deve essere ingerito preferibilmente al mattino, a stomaco vuoto, almeno 30 minuti prima della colazione o di un pasto. Questa modalità di assunzione favorisce un assorbimento ottimale e una maggiore efficacia nel controllo della secrezione acida gastrica.
Nel caso delle capsule gastroresistenti, è importante deglutirle intere, senza masticarle o romperle, poiché la loro struttura protegge il principio attivo dall’ambiente acido dello stomaco. Le compresse orodispersibili, invece, possono essere sciolte direttamente sulla lingua senza bisogno d’acqua, una soluzione utile per chi ha difficoltà nella deglutizione.
Dosaggi consigliati
Il dosaggio del lansoprazolo dipende dalla patologia da trattare, dall’età del paziente e dalla durata del trattamento. Le dosi più comuni includono 15 mg e 30 mg al giorno.
Per il trattamento del reflusso gastroesofageo lieve o moderato, è generalmente sufficiente una dose di 15 mg al giorno. In casi più gravi, o per l’ulcera peptica, può essere indicato l’uso di 30 mg al giorno, eventualmente suddivisi in due somministrazioni (15 mg due volte al giorno).
In alcuni casi specifici, come la sindrome di Zollinger-Ellison o le terapie di mantenimento a lungo termine, il medico può prescrivere dosaggi superiori, adattando la posologia alle esigenze individuali del paziente.
Cosa fare in caso di dimenticanza o sovradosaggio
Se si dimentica di assumere una dose, è consigliabile prenderla appena possibile, a meno che non sia quasi ora della dose successiva. In tal caso, è meglio saltare la dose dimenticata e proseguire con lo schema abituale, evitando di assumere una doppia dose per compensare l’omissione.
In caso di sovradosaggio, anche se raramente associato a eventi gravi, possono verificarsi sintomi come mal di testa, nausea o vertigini. È opportuno contattare il proprio medico o un centro antiveleni per ricevere le indicazioni appropriate.
Come funziona il Lansoprazolo?
Il lansoprazolo agisce come inibitore di pompa protonica (IPP), una classe di farmaci che riduce la secrezione acida gastrica intervenendo direttamente sul meccanismo biologico responsabile della produzione di acido nello stomaco. La sua azione è mirata, prolungata e altamente efficace, rendendolo una scelta terapeutica comune nel trattamento di disturbi associati all’iperacidità gastrica.
Meccanismo d’azione
Il lansoprazolo inibisce in modo selettivo e irreversibile l’enzima H⁺/K⁺ ATPasi, situato sulla superficie delle cellule parietali dello stomaco. Questo enzima è responsabile della fase finale della produzione di acido cloridrico. Una volta bloccato, il processo di secrezione acida viene notevolmente ridotto, abbassando così l’acidità nello stomaco e creando un ambiente più favorevole alla guarigione di eventuali lesioni gastriche o duodenali.
L’inibizione non è immediatamente reversibile: la ripresa della secrezione acida richiede la sintesi di nuove molecole dell’enzima, motivo per cui l’effetto del farmaco può durare oltre le 24 ore con una sola dose giornaliera.
Effetti sulla produzione di acido gastrico
Grazie alla sua azione mirata, il lansoprazolo riduce sia la secrezione acida basale (quella prodotta a digiuno) sia quella stimolata dai pasti o da altri fattori. Questo permette di controllare efficacemente sintomi come il bruciore di stomaco, il rigurgito acido e il dolore epigastrico, comuni nelle patologie da reflusso o nelle ulcere.
Il controllo del pH gastrico consente inoltre di creare le condizioni ottimali per la rigenerazione della mucosa danneggiata e per l’efficacia di altri trattamenti farmacologici, come gli antibiotici usati per eradicare l’Helicobacter pylori.
Tempo di inizio dell’effetto e durata
Il lansoprazolo comincia ad agire rapidamente, generalmente entro un’ora dall’assunzione, anche se il massimo effetto terapeutico si osserva dopo alcuni giorni di trattamento regolare. La sua azione prolungata permette una somministrazione singola giornaliera nella maggior parte dei casi, migliorando l’aderenza alla terapia.
Con l’uso continuativo, si raggiunge un’inibizione acida stabile che si mantiene per tutta la durata del trattamento, riducendo al minimo le recidive dei sintomi e promuovendo la guarigione delle lesioni gastriche e duodenali.
Indicazioni
Il lansoprazolo è indicato nel trattamento e nella prevenzione di diverse patologie gastriche e duodenali legate a un’eccessiva produzione di acido. La sua efficacia nel ridurre la secrezione acida lo rende utile sia nelle fasi acute che nei trattamenti di mantenimento a lungo termine. Viene spesso prescritto anche in combinazione con altri farmaci, come gli antibiotici, per la gestione di specifiche infezioni gastriche.
Patologie trattate
Il lansoprazolo trova applicazione terapeutica in numerosi disturbi gastroenterologici, tra cui:
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Reflusso gastroesofageo (GERD): è una delle indicazioni principali. Il farmaco allevia sintomi come bruciore retrosternale e rigurgito acido, proteggendo la mucosa esofagea da lesioni.
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Ulcera gastrica e duodenale: riducendo l’acidità gastrica, il lansoprazolo favorisce la cicatrizzazione delle lesioni e previene le recidive.
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Esofagite erosiva: nelle forme moderate o gravi di infiammazione dell’esofago, spesso associate a reflusso, il trattamento con lansoprazolo contribuisce alla guarigione e alla riduzione della sintomatologia.
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Sindrome di Zollinger-Ellison: una condizione rara caratterizzata da un’eccessiva secrezione di acido gastrico dovuta a un tumore gastrin-secernente. In questo caso, il lansoprazolo è impiegato a dosi elevate sotto stretto controllo medico.
Il farmaco è inoltre utilizzato per trattare le ulcere associate all’infezione da Helicobacter pylori, in combinazione con antibiotici, nell’ambito delle terapie eradicanti.
Uso profilattico in pazienti a rischio
Il lansoprazolo è impiegato anche a scopo preventivo in soggetti esposti a fattori di rischio per ulcere e lesioni gastriche, come:
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Pazienti che assumono regolarmente farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come ibuprofene o diclofenac, noti per il loro potenziale gastrolesivo.
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Soggetti con anamnesi di ulcere pregresse che necessitano di terapia cronica con corticosteroidi o anticoagulanti.
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Pazienti anziani o debilitati, in cui la mucosa gastrica è più vulnerabile e la guarigione più lenta.
In questi casi, il lansoprazolo viene prescritto per proteggere la mucosa gastrica e prevenire la comparsa di nuove lesioni, contribuendo al mantenimento di un buon equilibrio gastrointestinale anche in presenza di terapie potenzialmente irritanti.
Controindicazioni
L’uso del lansoprazolo, sebbene generalmente sicuro e ben tollerato, può essere controindicato in determinate condizioni. Prima di iniziare una terapia con questo farmaco, è importante valutare attentamente la presenza di fattori che ne sconsigliano l’assunzione o che richiedono particolare cautela.
Ipersensibilità al principio attivo o ad altri IPP
La controindicazione principale all’uso del lansoprazolo è l’ipersensibilità nota al principio attivo o ad altri farmaci appartenenti alla stessa classe degli inibitori della pompa protonica (IPP), come omeprazolo, esomeprazolo o pantoprazolo. In caso di reazioni allergiche pregresse, come orticaria, angioedema o broncospasmo, è fondamentale evitare la somministrazione del farmaco.
Anche l’intolleranza a uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione, se nota, rappresenta una controindicazione specifica e va comunicata al medico o al farmacista.
Controindicato in gravidanza e allattamento (salvo diversa prescrizione)
L’impiego del lansoprazolo in gravidanza non è generalmente raccomandato, salvo nei casi in cui il medico lo ritenga strettamente necessario e i benefici per la madre superino i potenziali rischi per il feto. Studi sugli animali non hanno evidenziato effetti teratogeni rilevanti, ma i dati clinici sull’uomo restano limitati.
Durante l’allattamento, è consigliabile evitare l’assunzione del farmaco, poiché non si conosce con certezza se il principio attivo venga escreto nel latte materno. In questi casi, è importante valutare alternative terapeutiche compatibili con la lattazione.
Interazioni con altri farmaci
Il lansoprazolo può interagire con diversi medicinali, alterandone l’efficacia o aumentando il rischio di effetti indesiderati. Tra le principali interazioni da tenere in considerazione vi sono:
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Anticoagulanti orali come il warfarin, per cui è necessario un monitoraggio dell’INR;
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Antimicotici come ketoconazolo o itraconazolo, la cui assunzione può risultare meno efficace in ambiente gastrico meno acido;
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Farmaci antiretrovirali, come atazanavir, la cui biodisponibilità può essere ridotta;
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Sucralfato e integratori a base di ferro, che potrebbero ostacolare l’assorbimento del lansoprazolo se assunti contemporaneamente.
È sempre consigliabile comunicare al medico tutti i farmaci in uso, compresi quelli da banco e gli integratori, per evitare possibili interazioni negative.
Effetti collaterali
Come tutti i farmaci, anche il lansoprazolo può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino. La maggior parte degli eventi avversi è lieve e transitoria, ma è importante conoscerli per un uso consapevole del medicinale. La frequenza e l’intensità degli effetti collaterali possono variare in base alla durata del trattamento, alla dose assunta e alla sensibilità individuale.
Effetti indesiderati comuni
Tra gli effetti collaterali più frequentemente segnalati durante l’assunzione di lansoprazolo si riscontrano:
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Mal di testa: uno dei disturbi più comuni, solitamente di lieve entità e transitorio.
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Disturbi gastrointestinali: nausea, diarrea, stitichezza, flatulenza e dolore addominale possono comparire soprattutto nei primi giorni di trattamento.
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Capogiri e sensazione di affaticamento: in alcuni casi, il paziente può avvertire stanchezza o lievi alterazioni dell’equilibrio.
Questi sintomi tendono a ridursi con la prosecuzione della terapia o con un eventuale aggiustamento del dosaggio, se necessario.
Effetti rari o gravi
Sebbene rari, esistono effetti collaterali più seri che richiedono attenzione medica immediata. Tra questi:
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Reazioni allergiche: rash cutaneo, prurito, orticaria, gonfiore del volto, della lingua o della gola, fino ad arrivare, nei casi più gravi, a difficoltà respiratorie e shock anafilattico.
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Alterazioni ematologiche: riduzione del numero di globuli bianchi (leucopenia), piastrine (trombocitopenia) o globuli rossi (anemia), che possono manifestarsi con sintomi come stanchezza persistente o facilità a sviluppare lividi.
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Alterazioni della funzionalità epatica: aumenti degli enzimi epatici nel sangue, epatite, ittero.
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Reazioni cutanee severe: sindrome di Stevens-Johnson o necrolisi epidermica tossica, condizioni gravi ma estremamente rare.
Inoltre, l’uso prolungato del lansoprazolo, in particolare a dosi elevate, può essere associato a un aumentato rischio di:
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Fratture ossee, soprattutto a livello di anca, polso e colonna vertebrale, in soggetti predisposti.
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Carenze di vitamina B12 o magnesio, in seguito alla riduzione dell’assorbimento intestinale.
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Infezioni gastrointestinali, come Clostridium difficile, dovute all’alterazione della flora batterica intestinale.
Cosa fare in caso di effetti indesiderati
In presenza di effetti collaterali, è consigliabile interrompere l’assunzione del farmaco solo dopo aver consultato il medico. In caso di sintomi lievi, spesso è sufficiente un monitoraggio o una variazione della posologia. In presenza di segnali di reazione allergica o di sintomi gravi, è opportuno rivolgersi tempestivamente a un medico o al pronto soccorso.
Domande Frequenti (FAQ)
In questa sezione vengono fornite risposte chiare e complete alle domande più comuni sull’uso del lansoprazolo. Le informazioni sono utili per comprendere meglio il farmaco e il suo utilizzo in un contesto pratico, soprattutto per chi desidera acquistarlo online senza prescrizione.
Qual è il lansoprazolo prezzo senza ricetta?
Il lansoprazolo prezzo senza ricetta può variare in base alla formulazione, al dosaggio e alla marca (originale o generico). Generalmente, il costo di un confezionamento standard si mantiene accessibile. Acquistare online da una farmacia autorizzata consente di consultare facilmente il prezzo aggiornato e confrontarlo con altre opzioni, risparmiando tempo e denaro, soprattutto per chi necessita del farmaco in modo continuativo e non ha la possibilità di recarsi in farmacia fisica.
Quanto costa il lansoprazolo 30 mg prezzo sul sito Farmacie Riunite?
Il lansoprazolo 30 mg prezzo presso Farmacie Riunite è solitamente competitivo rispetto al canale tradizionale, grazie alla disponibilità di farmaci generici e offerte riservate all’acquisto online. Il costo può variare anche in base alla quantità di capsule contenute nella confezione e alla casa produttrice. Le versioni generiche risultano spesso più economiche mantenendo la stessa efficacia terapeutica.
Che differenza c’è tra lansoprazolo 30 mg e altri dosaggi?
Il lansoprazolo 30 mg rappresenta il dosaggio più utilizzato nelle fasi acute del trattamento di patologie come reflusso gastroesofageo, ulcera peptica o esofagite erosiva. Rispetto al dosaggio da 15 mg, offre un’azione terapeutica più intensa e prolungata. Il medico può iniziare con 30 mg al giorno per poi ridurre la dose in fase di mantenimento, oppure può prescrivere 15 mg nei casi più lievi o per la prevenzione delle recidive.
Il lansoprazolo 30 è adatto a un trattamento a lungo termine?
Il lansoprazolo 30 può essere utilizzato anche per trattamenti prolungati, ma sempre sotto controllo medico. In terapia di mantenimento o per prevenire recidive, la posologia può essere adattata nel tempo per evitare effetti collaterali associati all’uso cronico. È importante che la terapia a lungo termine sia monitorata con regolarità, soprattutto nei pazienti anziani o in presenza di altre patologie.
È disponibile il lansoprazolo generico su Farmacie Riunite?
Sì, il lansoprazolo generico è disponibile su Farmacie Riunite in diverse formulazioni e dosaggi. Il farmaco generico contiene lo stesso principio attivo, con la stessa efficacia e sicurezza del medicinale di marca, ma a un prezzo più contenuto. È una scelta valida e ampiamente utilizzata per trattamenti continuativi o per chi cerca un’opzione economicamente vantaggiosa senza rinunciare alla qualità del prodotto.
Farmaci gastrointestinali – Dr. Lorenzo Bianchi
Dr. Lorenzo Bianchi ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Milano, dove ha sviluppato un forte interesse per le patologie dell'apparato digerente. Successivamente, si è specializzato in Gastroenterologia presso l'Università di Pavia, focalizzandosi su malattie infiammatorie intestinali e disturbi funzionali gastrointestinali. Durante la sua formazione, ha partecipato a numerosi corsi di aggiornamento e workshop internazionali, ampliando le sue competenze in endoscopia digestiva e diagnostica avanzata.
Attualmente, il Dr. Bianchi esercita la sua professione presso il Policlinico di Milano, dove è parte integrante dell'équipe di Gastroenterologia ed Epatologia. È membro attivo di diverse società scientifiche, tra cui l'Associazione Italiana Gastroenterologi ed Endoscopisti Ospedalieri (AIGO), e contribuisce regolarmente a pubblicazioni scientifiche nel suo campo. La sua filosofia professionale si basa sull'approccio olistico al paziente, combinando competenza clinica e attenzione empatica.
«Curare con scienza, ascoltare con il cuore.» — Dr. Lorenzo Bianchi

Dr. Lorenzo Bianchi