Che cos’è Aciclovir?
Breve introduzione del principio attivo
Aciclovir è un farmaco antivirale appartenente alla classe degli analoghi nucleosidici, impiegato nel trattamento delle infezioni causate da virus appartenenti alla famiglia degli Herpesviridae. È stato uno dei primi antivirali scoperti ed è tuttora tra i più utilizzati grazie alla sua efficacia selettiva e al buon profilo di sicurezza. Aciclovir agisce in modo specifico contro virus come l’Herpes simplex di tipo 1 e 2 (responsabile dell’herpes labiale e genitale) e il virus della varicella-zoster, che provoca varicella e fuoco di Sant’Antonio.
La sua introduzione in terapia ha rappresentato una svolta nella gestione delle infezioni virali, permettendo di ridurre la durata e l’intensità dei sintomi, nonché di prevenire recidive nei soggetti predisposti. Aciclovir è disponibile in diverse formulazioni, tra cui compresse, crema, sospensione e soluzioni per uso endovenoso, ognuna indicata per specifiche esigenze cliniche.
Perché viene utilizzato?
Aciclovir viene utilizzato per il trattamento e la prevenzione delle infezioni virali causate da Herpes simplex e Varicella-Zoster, patogeni molto diffusi che tendono a persistere nell’organismo anche dopo la guarigione dell’infezione acuta. L’uso di Aciclovir è indicato sia nella fase attiva dell’infezione, per contenere la replicazione del virus e accelerare la guarigione, sia in profilassi nei pazienti immunodepressi o soggetti a frequenti recidive.
Grazie al suo meccanismo d’azione mirato, Aciclovir è in grado di intervenire selettivamente nelle cellule infettate, senza danneggiare i tessuti sani. Questo lo rende particolarmente adatto a trattamenti anche prolungati in determinate categorie di pazienti. Viene prescritto frequentemente per l’herpes genitale, l’herpes labiale recidivante, la varicella negli adulti e nelle forme più severe nei bambini, e per il fuoco di Sant’Antonio, in cui contribuisce a ridurre il dolore e la durata dei sintomi.
Composizione
Principio attivo
Il principio attivo contenuto nel farmaco è Aciclovir, una molecola antivirale altamente specifica contro i virus della famiglia Herpesviridae. Si presenta sotto forma di polvere cristallina bianca, solubile in acqua a temperature elevate, ed è chimicamente un analogo sintetico della guanosina, uno dei componenti fondamentali del DNA. Grazie alla sua struttura, Aciclovir viene attivato selettivamente all’interno delle cellule infettate dal virus, dove subisce una trasformazione enzimatica che gli consente di inibire la replicazione virale.
La quantità di principio attivo varia in base alla formulazione: le compresse possono contenere 200 mg, 400 mg o 800 mg di Aciclovir. Le altre forme, come la crema o la soluzione iniettabile, hanno dosaggi calibrati per uso topico o ospedaliero, a seconda delle esigenze cliniche. È importante sottolineare che il dosaggio deve sempre essere adeguato in base alla patologia trattata, all’età del paziente e alla funzionalità renale.
Eccipienti
Oltre al principio attivo, ogni formulazione di Aciclovir contiene eccipienti che ne garantiscono la stabilità, la conservazione e la corretta assunzione da parte del paziente. Nelle compresse, tra gli eccipienti più comuni troviamo lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, povidone, amido di mais e magnesio stearato. Questi componenti svolgono funzioni tecniche, come migliorare la coesione del principio attivo, facilitare la compressione e assicurare un rilascio efficace nel tratto gastrointestinale.
Nelle formulazioni topiche, come le creme, gli eccipienti includono glicole propilenico, paraffina liquida, alcol cetostearilico e acqua purificata, utili a garantire la penetrazione del farmaco attraverso la pelle e una buona tollerabilità cutanea. È importante consultare sempre il foglietto illustrativo per conoscere l’elenco completo degli eccipienti, in particolare in caso di allergie o intolleranze note.
Come si assume Aciclovir?
Modalità di assunzione per ogni forma farmaceutica
Aciclovir è disponibile in diverse forme farmaceutiche che rispondono a specifiche esigenze terapeutiche. Le più comuni sono le compresse orali, la crema per uso topico e, in ambito ospedaliero, le soluzioni per infusione endovenosa.
Le compresse devono essere assunte per via orale con un bicchiere d’acqua, preferibilmente a stomaco pieno per migliorare la tollerabilità gastrica. La posologia abituale per gli adulti varia in base all’infezione da trattare: ad esempio, per l’herpes genitale o labiale si assumono generalmente 200 mg cinque volte al giorno per 5-10 giorni, mentre per il fuoco di Sant’Antonio si può arrivare a 800 mg cinque volte al giorno. La durata della terapia è stabilita dal medico in base alla gravità del quadro clinico.
La crema a base di Aciclovir è destinata all’uso esterno e deve essere applicata delicatamente sulle lesioni cutanee, generalmente 5 volte al giorno, con intervalli di circa 4 ore. È essenziale iniziare il trattamento ai primi segni dell’infezione (prurito, bruciore, formicolio) per massimizzare l’efficacia.
Le soluzioni endovenose vengono somministrate esclusivamente in ambito ospedaliero, in caso di infezioni gravi o nei pazienti immunodepressi, e la posologia viene calcolata in base al peso corporeo e alla funzionalità renale del paziente.
Consigli utili per una corretta assunzione
Per ottenere i migliori risultati, è importante rispettare gli orari di assunzione, mantenendo una distribuzione regolare delle dosi nell’arco della giornata. In caso di dimenticanza, è consigliabile assumere la dose appena possibile, senza mai raddoppiare la dose successiva.
È fondamentale idratarsi adeguatamente durante il trattamento con Aciclovir, soprattutto in caso di terapie prolungate o dosaggi elevati, per proteggere la funzione renale. Il farmaco non deve essere interrotto prima del termine indicato, anche se i sintomi migliorano, al fine di evitare la ricomparsa dell’infezione.
Nel caso della crema, si raccomanda di lavarsi accuratamente le mani prima e dopo l’applicazione per evitare la diffusione del virus ad altre parti del corpo o ad altre persone. La crema non deve essere utilizzata all’interno della bocca, degli occhi o della vagina.
La corretta assunzione di Aciclovir, secondo le indicazioni del medico o del farmacista, contribuisce a massimizzare l’efficacia del trattamento e a ridurre il rischio di effetti collaterali.
Come funziona Aciclovir?
Meccanismo d’azione
Aciclovir esercita la sua azione antivirale in modo selettivo, agendo principalmente sulle cellule infettate da virus appartenenti alla famiglia degli Herpesviridae. Dopo essere stato assorbito dall’organismo, il farmaco viene attivato tramite una serie di reazioni enzimatiche. In particolare, il primo passaggio è catalizzato da un enzima virale, la timidina chinasi, presente esclusivamente nelle cellule infette. Questo processo converte l’Aciclovir in aciclovir monofosfato, che viene poi trasformato dalle cellule dell’organismo nella forma attiva: aciclovir trifosfato.
Una volta attivato, l’Aciclovir trifosfato si incorpora nel DNA virale in fase di replicazione, bloccando l’azione della DNA polimerasi virale. Questo meccanismo impedisce la sintesi di nuovo materiale genetico del virus, arrestando la sua moltiplicazione e quindi la progressione dell’infezione. Grazie a questa specificità, l’Aciclovir riesce a colpire selettivamente i virus, minimizzando l’effetto sulle cellule sane dell’organismo.
Questa modalità d’azione è particolarmente utile nelle infezioni ricorrenti, in cui il virus può riattivarsi in momenti di stress o immunodepressione. L’effetto dell’Aciclovir contribuisce non solo a trattare i sintomi in fase acuta, ma anche a ridurre la durata e la frequenza delle recidive.
Tempi di efficacia
L’efficacia dell’Aciclovir dipende dalla tempestività del trattamento. Se assunto o applicato ai primi segni dell’infezione, il farmaco può ridurre in modo significativo la durata dei sintomi e l’intensità del dolore, specialmente nel caso di herpes genitale o fuoco di Sant’Antonio. In genere, i primi miglioramenti si osservano entro 24-48 ore dall’inizio della terapia, con una progressiva riduzione delle lesioni cutanee e dei sintomi associati.
Nei trattamenti profilattici o nelle terapie a lungo termine, Aciclovir dimostra un’efficacia nel prevenire la comparsa di nuovi episodi infettivi, soprattutto nei soggetti immunocompromessi o in pazienti con recidive frequenti. La risposta clinica può variare in base alla gravità dell’infezione, alla localizzazione delle lesioni e alla rapidità con cui il trattamento viene iniziato.
Indicazioni
Principali patologie trattate
Aciclovir è indicato per il trattamento di infezioni virali causate da virus della famiglia Herpesviridae, tra cui il virus Herpes simplex (HSV) di tipo 1 e 2 e il virus Varicella-Zoster (VZV). Le patologie più comunemente trattate includono:
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Herpes labiale: infezione delle labbra e delle aree circostanti, caratterizzata da vescicole dolorose e recidive frequenti. Aciclovir è utile per abbreviare la durata dei sintomi e favorire la guarigione delle lesioni.
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Herpes genitale: infezione a trasmissione sessuale causata da HSV-2 (e talvolta HSV-1), che può manifestarsi con dolore, prurito e lesioni ulcerative. Il trattamento con Aciclovir riduce la durata degli episodi e il rischio di trasmissione.
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Fuoco di Sant’Antonio (Herpes Zoster): riattivazione del virus Varicella-Zoster, che provoca un’eruzione cutanea dolorosa, spesso accompagnata da nevralgia post-erpetica. Aciclovir, somministrato tempestivamente, contribuisce a ridurre l’estensione delle lesioni e l’intensità del dolore.
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Varicella: nei soggetti adulti e nei pazienti a rischio di complicanze, l’uso di Aciclovir può abbreviare la durata dell’infezione e prevenire eventi gravi come polmonite o encefalite.
Trattamento e prevenzione
Oltre al trattamento degli episodi acuti, Aciclovir è indicato anche per la prevenzione delle recidive e per la profilassi in soggetti immunocompromessi. Nei pazienti con infezioni erpetiche ricorrenti, la terapia soppressiva con dosi ridotte di Aciclovir può ridurre significativamente la frequenza degli episodi e migliorare la qualità della vita.
In ambito ospedaliero, il farmaco è utilizzato per la prevenzione delle infezioni da HSV e VZV nei pazienti sottoposti a trapianto o affetti da immunodeficienze gravi, come nel caso di infezioni da HIV o trattamenti chemioterapici. In questi casi, Aciclovir contribuisce a prevenire complicazioni gravi e potenzialmente letali.
Il medico stabilisce la modalità d’uso più adeguata in base alla condizione clinica del paziente, alla frequenza delle recidive e alla presenza di eventuali fattori di rischio. La somministrazione può avvenire in modo continuativo per lunghi periodi o essere riservata ai soli episodi acuti.
Controindicazioni
Quando non usare Aciclovir
L’uso di Aciclovir è generalmente ben tollerato, ma esistono situazioni in cui il trattamento deve essere evitato o attentamente valutato. È controindicato nei pazienti con ipersensibilità nota ad Aciclovir, al valaciclovir (suo precursore) o a uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione. Le reazioni allergiche possono manifestarsi con eruzioni cutanee, prurito, gonfiore, o nei casi più gravi, con difficoltà respiratorie e anafilassi.
Anche se in molti casi può essere utilizzato durante la gravidanza e l’allattamento, è necessaria una valutazione medica attenta per bilanciare i benefici del trattamento con i potenziali rischi per il feto o il neonato. La somministrazione deve avvenire solo quando strettamente indicato, seguendo le raccomandazioni del medico curante.
Nei pazienti con insufficienza renale, l’uso di Aciclovir richiede particolare cautela. Il farmaco viene eliminato principalmente per via renale, e una ridotta funzionalità del rene può comportare un accumulo della sostanza nell’organismo, aumentando il rischio di effetti tossici. In questi casi è necessario un aggiustamento della dose e un monitoraggio costante della funzione renale.
Interazioni farmacologiche
Aciclovir può interagire con altri farmaci, influenzandone l’efficacia o aumentando il rischio di effetti collaterali. L’uso concomitante con altri medicinali che possono compromettere la funzione renale, come ciclosporina, tacrolimus o aminoglicosidi, richiede prudenza, poiché può potenziare la nefrotossicità.
Altri antivirali, farmaci immunosoppressori o trattamenti che influenzano l’eliminazione renale possono anch’essi alterare i livelli di Aciclovir nel sangue. In particolare, l’associazione con probenecid può rallentare l’escrezione renale del farmaco, prolungandone la permanenza nell’organismo.
È fondamentale informare il medico o il farmacista di tutti i medicinali assunti, inclusi integratori e prodotti da banco, per evitare interazioni indesiderate e garantire un trattamento sicuro ed efficace.
Effetti collaterali
Reazioni comuni
Come tutti i medicinali, anche Aciclovir può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino. Gli effetti collaterali più frequenti sono di lieve entità e tendono a risolversi spontaneamente senza necessità di interrompere il trattamento. Tra le reazioni comuni segnalate vi sono:
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Nausea
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Vomito
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Mal di testa
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Dolori addominali
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Diarrea
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Sensazione di affaticamento
Nel caso di formulazioni topiche, possono verificarsi arrossamento, prurito o bruciore nella zona di applicazione, soprattutto in soggetti con pelle sensibile. Tali sintomi sono generalmente transitori e indicano una leggera irritazione locale.
Reazioni rare ma gravi
In rari casi, Aciclovir può provocare reazioni avverse più serie, che richiedono l’interruzione immediata del trattamento e un consulto medico. Queste includono:
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Reazioni allergiche gravi, come orticaria, angioedema, difficoltà respiratorie e anafilassi
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Disturbi neurologici, tra cui confusione mentale, allucinazioni, tremori e convulsioni, soprattutto nei pazienti con insufficienza renale o trattamenti ad alto dosaggio
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Alterazioni della funzione epatica (aumento delle transaminasi, epatite)
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Complicanze renali, come insufficienza renale acuta, specialmente in soggetti disidratati o con patologie renali pregresse
Nei casi in cui il farmaco venga somministrato per via endovenosa, esiste un piccolo rischio di infiammazione locale o trombosi nel sito di iniezione.
Cosa fare in caso di effetti avversi
In presenza di effetti collaterali lievi, è solitamente possibile proseguire la terapia osservando l’andamento dei sintomi. Tuttavia, in caso di reazioni insolite, severe o persistenti, è fondamentale contattare il medico o il farmacista per una valutazione. L’eventuale sospensione o modifica del trattamento deve avvenire sempre sotto supervisione sanitaria.
È consigliabile tenere sotto controllo la funzione renale durante trattamenti prolungati o in pazienti a rischio, per prevenire eventuali complicanze. Un’adeguata idratazione può contribuire a ridurre il rischio di effetti indesiderati, in particolare quelli a carico dei reni.
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Infettivologo – Dr. Alessandra Vitale
Dr.ssa Alessandra Vitale – Specialista in Malattie Infettive
La Dott.ssa Alessandra Vitale si è laureata con lode in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Bologna, dove ha successivamente conseguito la specializzazione in Malattie Infettive. Dopo un’esperienza formativa presso l’Institut Pasteur di Parigi, ha approfondito le sue competenze nel campo delle infezioni virali emergenti e delle malattie tropicali. La sua attività clinica e di ricerca si è concentrata su HIV, epatiti virali e patogeni resistenti agli antibiotici, pubblicando articoli su riviste scientifiche internazionali.
Attualmente lavora presso il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, dove è responsabile di un’unità dedicata alle infezioni complesse e alle immunodeficienze acquisite. È membro della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) e partecipa attivamente a progetti di cooperazione sanitaria in Africa sub-sahariana. È spesso relatrice in convegni nazionali e internazionali, distinguendosi per la sua capacità di coniugare rigore scientifico e attenzione umana verso il paziente.
«Conoscere il nemico per proteggere la vita.» — Motto della Dott.ssa Vitale

Dr. Alessandra Vitale